Patagonia è la Capilla de Marmol, uno spettacolo di disarmante bellezza. La guardi, la attraversi, la penetri con un minuscolo barchino, l’azzurro delle acque si confonde con l’azzurro delle strane forme che il carbonato di calcio ha voluto assumere. E tu sei lì e scatti e scatteresti foto fino all’infinito perché ogni angolo, ogni insenatura, ogni grotta merita di essere portata a casa...

 

 

Patagonia 03/17 dicembre 2018

E’ tutta un’altra storia

Quando pensi alla Patagonia, immagini subito il signore dei ghiacciai…il Perito Moreno ma non è così.

Patagonia è il ghiacciaio sospeso Ventisquero Colgante che dall’alto dei suoi 350 metri recita la sua parte come in piccolo teatro di paese, regalandoti ogni tanto uno spettacolo di acqua e ghiaccio.

Patagonia è l’alba al massiccio del Paine, dopo una seconda levataccia alle 5 del mattino, ti trovi come in un girone dantesco, il sole colora di rosso il cielo, gli arcobaleni si stendono con i loro sette colori e tu sei lì a guardare, fotografare, ad ascoltare solo il rumore del vento di fronte a tanta magnificenza della natura.

Patagonia è trovarsi su un set fotografico di altri tempi, il benzinaio con un bellissimo basco rosso, assonnato, che fa il pieno alle poche auto, seduto su uno sgabello. Il cane spelacchiato che dorme al sole e si alza solo per mangiare ciò che qualche turista lancia al volo, furgoncini Wolksvagen dipinti, moto, bici ma tutti siamo lì per quella mitica strada, la RUTA 40, lunga diritta e assolata perché “l’importante è percorrerla”.

Patagonia è la Capilla de Marmol, uno spettacolo di disarmante bellezza. La guardi, la attraversi, la penetri con un minuscolo barchino, l’azzurro delle acque si confonde con l’azzurro delle strane forme che il carbonato di calcio ha voluto assumere.

E tu sei lì e scatti e scatteresti foto fino all’infinito perché ogni angolo, ogni insenatura, ogni grotta merita di essere portata a casa.

Patagonia è la foresta delle anime perse dove alberi sbiancati e senza foglie si protendono verso il cielo ma sullo sfondo il massiccio del Paine vigila su di loro come un guardiano al cimitero.

Infine la Patagonia è una esperienza di viaggio che insieme a Davide e ai miei compagni di ventura per quei giorni porterò nella mia mente e soprattutto nel mio cuore. Dalle risate, al panettone sul lago, dalla rotazione dei posti in auto (soluzione fantastica), al vento che ti accarezza, che ti sferza, che ti parla e non ti fa ascoltare il silenzio dell’immensa natura, a qualche bicchiere di Pisco in più e ancora tante altre…. Provare per credere.

Giancarlo e Patrizia