E’ una esperienza indimenticabile che porterò sempre con me...

 

 

Avevo visto un film documentario in 3D su un safari che, partendo dalla Namibia e passando dall’Okavango arrivava fino al Kilimangiaro passando per il Botswana e lo Zimbabwe. Non avevo mai viaggiato all’estero, se non per piccolissimi sconfinamenti in Francia, Svizzera e Austria con l’auto, ma soprattutto, non avevo mai utilizzato l’aereo per i miei viaggi, figuriamoci per un volo intercontinentale!

Il primo obbiettivo sicuramente non immediato che mi ero dato era un viaggio in Australia e Nuova Zelanda ma, tra i sogni da realizzare ed i posti da vedere, l’Africa era comunque tra le prime posizioni. Così il giorno successivo, navigando in internet, per curiosità ho inserito Okavango e, tra i siti elencati dalla ricerca, ho notato subito un sito, Fattore Ulisse, che non solo organizzava tour su gran parte dei percorsi visti nel documentario ma era specializzato in safari fotografici! Gli appassionati di fotografia e di riprese video conoscono le difficoltà che si incontrano quando durante le vacanze e le gite di qualsiasi genere non si riesce a fare con i propri strumenti di ripresa ciò che si vorrebbe per le incolpevoli e giustificate interferenze degli altri partecipanti e delle altre persone comunque presenti nelle vicinanze. La possibilità di poter fare delle riprese agli animali della savana avendo a disposizione addirittura una fila di posti tutta per me sul fuoristrada e quindi avere tutta la libertà possibile di operare con la mia Sony 3D mi rendeva euforico così come pure mi piaceva il fatto che mi sarei trovato comunque tra persone che avrebbero condiviso con me aspettative e necessità. Era il viaggio ideale. Così, non ci ho pensato su un attimo e ho contattato il sito. A distanza di pochi giorni e pur trovandomi in viaggio avevo in tasca prenotazione volo aereo A/R e prenotazione viaggio safari in Botswana con visita alle magiche cascate di Victoria Falls. Nei cinque mesi che hanno preceduto la partenza, le informazioni, l’assistenza e l’organizzazione sono stati impeccabili come pure fantastica è stata la diponibilità di Davide nel rispondere tempestivamente ed esaustivamente alle mie mail nelle quali chiedevo informazioni logistiche di ogni tipo. All’aeroporto di Milano Malpensa ho incontrato il primo compagno di viaggio, Gabriele, toscanaccio come me, e l’avventura è cominciata! Dubai, Johannesburg, Victoria Falls e poi via con gli altri del gruppo a passare nove giorni fantastici, dall’escursione sul fiume Zambesi con il primo indimenticabile tramonto africano all’escursione con arcobaleno alle fragorose cascate Vittoria; poi via con i 4x4 per la savana in un paesaggio all’altezza delle migliori aspettative e circondati da animali, tanti e di tante specie, molti dei quali visti fino a quel momento solo nei documentari. Chobe ,Savuti, Kwai Area, Moremi, Okavango. Davide è stato con noi, uno di noi sui 4x4, alla caccia di animali e scene da catturare con un click delle macchine fotografiche (potenti i corpi macchina ed i tele Nikon messi a disposizione tanto che perfino io, fotografo amatoriale negli anni 80 e dal 2011 passato definitivamente alle riprese 3D non ho resistito e per qualche ora ho sparato raffiche di scatti a ripetizione ad un branco di licaoni con il “cannone”, il tele da 500mm).

Ottima l’organizzazione logistica con i pernottamenti nei lodge all’inizio e alla fine del viaggio e per il safari vero e proprio con la predisposizione dei camp, la cucina (un ringraziamento a tutto il gruppo che ci ha seguito) e le guide che veramente sono state eccezionali con i fuoristrada portandoci ogni volta vicinissimi a leoni, leopardi, coccodrilli, elefanti, giraffe, bisont, aquile e molti altri animali, risvegliando sì il nostro istinto di caccia ma quello buono, quello che ti fa cercare ed ammirare la natura selvaggia in tutti i sui aspetti, anche in quelli più crudi, nel massimo rispetto e senza danneggiarla o distruggerla. Molto del materiale fotografico e delle riprese che ognuno di noi partecipanti al safari fotografico di settembre 2015 ha riportato con sé a casa, è frutto della professionalità e della passione che Davide Pianezze mette nel proprio lavoro. Ci siamo lasciati con un abbraccio all’aeroporto di Maun dopo aver sorvolato per più di un’ora l’immenso ed unico delta dell’Okavango e prima di partire per il viaggio di ritorno in Italia. E’ più di un mese che sono rientrato in Italia ed ancora mi capita di fermarmi a pensare ed a credere di essere ancora lì, nella savana, a guardare i branchi di elefanti o il leopardo che se ne sta sul ramo dell’albero e ci guarda sornione.

E’ una esperienza indimenticabile che porterò sempre con me.