Di questo viaggio ricorderò l'ampiezza dell'orizzonte, che a quelle altitudini sembra toccare l'infinito. Ricorderò la magia di alcuni incontri: la vigogna controluce, la volpe immobile sul ciglio della strada, quella specie di struzzo che ci è apparso all'improvviso e veloce si è allontanato tra le rocce...

 

 

Di questo viaggio ricorderò l'ampiezza dell'orizzonte, che a quelle altitudini sembra toccare l'infinito. Ricorderò la magia di alcuni incontri: la vigogna controluce, la volpe immobile sul ciglio della strada, quella specie di struzzo che ci è apparso all'improvviso e veloce si è allontanato tra le rocce. Ricorderò lo splendore dell'alba tra i soffioni del Tatio, finalmente un sole caldo a illuminare un paesaggio dantesco e a sciogliere le dita intorpidite dal gelo. Ricorderò il bianco abbagliante del Salar Grande e ancora il bianco che gioca col rosso nella Valle della Luna. Ricorderò l'"aria buona" di Buenos Aires, una città sorprendentemente bella e accogliente, coi suoi grandi viali, i suoi quartieri vivaci e soprattutto il coraggio di guardare in faccia la sua difficile storia.

E ricorderò, perché è parte integrante del viaggio, il piacere di stare con persone gradevoli e accoglienti, condotte su e giù per le Ande da una guida eccellente come Davide che sa unire professionalità e simpatia, contagiando tutto il gruppo col suo entusiasmo.

Monica